[69] Hoc persaepe facitis, ut, cum aliquid non veri simile dicatis et effugere reprehensionem velitis, adferatis aliquid, quod omnino ne fieri quidem possit, ut satius fuerit illud ipsum, de quo ambigebatur, concedere quam tam inpudenter resistere. Velut Epicurus, cum videret, si atomi ferrentur in locum inferiorem suopte pondere, nihil fore in nostra potestate, quod esset earum motus certus et necessarius, invenit, quo modo necessitatem effugeret, quod videlicet Democritum fugerat: ait atomum, cum pondere et gravitate directo deorsus feratur, declinare paululum.
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69. E' un procedimento cui voi ricorrete piuttosto sovente. Ogni qualvolta cadete in affermazioni prive di
verosimiglianza e desiderate evitare le critiche, adducete a riprova dei vostro assunto fatti dei quali ? da escludere anche
la semplice possibilit? che siano veri, s? che sarebbe stato preferibile cedere sull'oggetto del dissenso piuttosto che
sostenere il proprio punto con tanta petulante sicurezza. Tale ? l'atteggiamento di Epicuro. Ben conscio che la caduta
degli atomi verso il basso sotto l'impulso del loro peso toglie all'uomo ogni possibilit? di autodeterminazione data
l'ineluttabile necessit? dei loro movimento, ricorre ad uno stratagemma che anche Democrito si era guardato bene
dall'adottare: afferma, cio?, che gli atomi, pur muovendosi verticalmente verso il basso in linea retta, subiscono leggere
deviazioni.
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